Stomatiti aftose

stomatiti aftose

Nel linguaggio comune spesso si sente parlare di fastidiosi “puntini” e vescichette  bianchi, si tratta però di vere e proprie ulcere, ovvero stomatiti aftose che sebbene di origine benigna, arrecano spesso fastidio e dolore, localizzandosi sulla mucosa della bocca in maniera così evidente che fare la diagnosi è piuttosto semplice.

Non è ancora del tutto chiara l’origine delle stomatiti aftose sebbene si sia propensi a pensare che diversi fattori possano concorrere nella loro formazione, soprattutto nei giovani e nei giovani adulti, i quali presentano una sintomatologia topica con evidente ulcerazione della mucosa o in alcuni casi (piuttosto rari) anche con il manifestarsi di una condizione di malessere generalizzato associato a stati febbrili.

Due però sono le buone notizie: la prima è che con l’avanzare dell’età gli episodi si riducono notevolmente e la seconda è che non ha alcun effetto contagioso; pertanto, non possiamo parlare di una vera e propria malattia, quanto piuttosto di una condizione della bocca che, con un certo indice di recidività, può presentare ulcerazioni tessutali.

Afta sulla gengiva

Un’afta sulla gengiva è quindi una lesione di natura benigna conseguente ad una stomatite, ovvero uno stato infiammatorio acuto o cronico del cavo orale.

Da un punto di vista epidemiologico interessa in egual misura uomini e donne, con una insorgenza a partire dai 10 ai 19 anni, arrivando ad interessare fino al 66% della popolazione; rispetto alle possibili cause, l’ipotesi più accreditata, dal momento che ad oggi non si è ancora riusciti a trovare una correlazione significativa con un fattore determinante, è quella che vuole l’insorgenza dell’afta sulla gengiva come conseguenza di più fattori.

Tra i più comuni possiamo elencare:

  • lo stress
  • una cattiva alimentazione o comunque una dieta povera di vitamina B12, folati, ferro e zinco
  • cibi eccessivamente acidi o piccanti
  • un quadro di generale immunodepressione
  • squilibri ormonali
  • alimenti con un alto potenziale allergenico come: cioccolato, caffè, frutta secca, pomodori…
  • virus e/o batteri
  • malattie sistemiche

Un’afta sulla gengiva provoca immediatamente un dolore abbastanza intenso che può avere dei picchi in concomitanza con l’assunzione di cibo, ad occhio nudo appare come una abrasione di colore biancastro, con un alone rosso. Pochi giorni prima della ulcerazione della mucosa orale, è possibile percepire nella zona che sarà interessata dalle stomatiti aftose un leggero fastidio o bruciore (sintomi prodromici).

Le stomatiti aftose possono dare origine a tre diversi tipi di afte che a loro volte si localizzano in diverse porzioni della bocca:

  • le ulcere minori, di pochissimi millimetri sono facilmente localizzabili nella mucosa interna delle labbra e sulla lingua (lateralmente o sul dorso)
  • le ulcere maggiori sono leggermente più grandi e presenti solitamente sulla mucosa del palato molle e della faringe; la loro presenza può essere associata anche a febbre e non è raro che lascino delle piccole cicatrici
  • ulcere herpetiformi, decisamente più rare delle precedenti, sembrano colpire maggiormente le donne.

stomatiti aftoseconsigli per una corretta igiene orale

Afta gengivale come curarla

Staticamente un’afta gengivale può durare da una a due settimane al massimo, anche a seconda della sua grandezza, ma sebbene non ci sia una vera e propria cura, possiamo comunque individuare dei buoni rimedi, per alleviare la sensazione di fastidio e dolore, così come anche alcuni buoni comportamenti di prevenzione.

Per una buona prevenzione è importante:

  • avere una corretta igiene orale (ma questo ovviamente non solo per le afte ma in linea generale)
  • utilizzare uno spazzolino con le setole in buono stato
  •  evitare cibi piccanti o particolarmente acidi
  • evitare l’uso di dentifrici con sodio lauril-solfato

Per quanto riguarda la cura possiamo condividere con voi alcune indicazioni:

  • utilizzo di collutori che creando un film protettivo laddove è presente l’afta ne leniscono il conseguente dolore
  • utilizzo di acido retinoico (ossia la vitamina A)
  • utilizzo di gel astringenti a base di cloruro di alluminio
  • uso topico di farmaci corticosteroidi (solo nei casi più gravi e sotto preciso e stretto controllo da parte del medico curante)

Il nostro consiglio, nel caso di recidive piuttosto ricorrenti è di rivolgersi al medico di famiglia o al dentista, per capire a quale tipologia di afte appartengano e per valutare la necessità o meno di approfondimenti clinici.

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